Cronaca
10 Aprile 2017
L'omicida del Mezzano sarebbe stato intercettato diverse volte. La ricerca continua ad oltranza

Caccia all’uomo, Igor sfugge tre volte alla cattura

di Redazione | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Sta sfuggendo alla cattura da sabato sera, nonostante il massiccio dispiegamento di forze che gli sta dando la caccia, tra forze dell’ordine regolari e forze speciali dei Carabinieri e nuclei antiterrorismo della Polizia di Stato in supporto. Centinaia di uomini tutti alla ricerca di Igor Vaclavic, detto ‘il russo’ (ma che in realtà sarebbe di origine slava), l’uomo sospettato di aver ucciso na guardi ecologica volontaria e ferito gravemente un agente della Polizia Provinciale che si erano imbattuti in lui per un controllo nel Mezzano.

La notte dell’omicidio la caccia all’uomo non ha dato esiti, ma si sperava di poter mettere fine alla sua fuga con il favore della luce del giorno. Invece anche nella giornata di ieri, nonostante l’arrivo di ulteriori forze a dare man forte alla ricerca del criminale, l’assassino è riuscito a evitare la cattura. L’obiettivo è stato mancato probabilmente per un soffio. Notizie non confermate ufficialmente riferiscono infatti che Igor sarebbe stato avvistato tre volte e che per tre volte sarebbe riuscito a sfuggire. Il 41enne Igor Vaclavic, insomma, sta dando fondo a tutta la sua conoscenza del territorio nel quale da tempo si nasconde e alla sua esperienza di tattiche per sfuggire agli inseguitori, di cui sarebbe profondo conoscitore, un po’ come un Rambo in versione criminale. Ma la caccia è proseguita anche questa notte e, se non dovesse dare risultati, proseguirà ad oltranza fino a quando non verrà assicurato alla giustizia.

Igor ‘il russo’ – così chiamato per la sua presunta militanza nell’esercito dell’Armata Rossa, sulla quale però come detto vi sono molti dubbi – risulta essere braccato in una vasta zona che si estende dal Mezzano fino all’oasi di Marmorta, comprendendo anche buona parte del territorio bolognese. Una zona che l’assassino conosce bene e nella quale si dev’essere rifugiato dopo l’omicidio del barista di Budrio, Davide Fabbri, ucciso in un tentativo di rapina lo scorso 1 aprile. L’uomo che in passato ha terrorizzato queste zone con numerose incursioni, armato di frecce e balestra, quindi di una pistola sottratta dopo un’aggressione a una guardia giurata, sta mettendo di nuovo paura ai cittadini, confortati e rassicurati però in queste ore dalla  presenza così massiccia di forze dell’ordine.

Il fulcro delle ricerche dovrebbe essere l’oasi di Marmorta e Campotto, nei pressi di Argenta, dove il fuggitivo, braccato sabato sera dai carabinieri, avrebbe abbandonato nelle vicinanze il Fiorino bianco con cui stava fuggedno per addentrarsi nella boscaglia a piedi e nascondersi.

Igor Vaclavic

Qualche particolare in più sulla dinamica dell’omicidio è emersa nelle ore successive all’ommicidio del Mezzano. L’agente di Poliziaa Provinciale Marco Ravaglia, 53 anni, e la guardia ecologica volontaria Valerio Verri, 63 anni, sabato pomeriggio attorno alle 18.30, stavano eseguendo insieme un normale pattugliamento del territorio contro i reati ambientali, quando si sono imbattuti, lungo la Sp 57, in un Fiorino bianco (risultato poi rubato a Molinella) accostato alla strada. Ravaglia e Verri non avevano la minima idea che si potesse trattare del ricercato per l’omicidio di Budrio, del quale avevano comunque presente l’identikit diramato alle forze dell’ordine. Pensavano invece, molto probabilmente, a un’auto dei cosiddetti “cagnari”, cacciatori che addestrano i propri cani in una zona ricca di selvaggina, in quanto protetta, come quella appunto del Mezzano. E’ a quel punto che si palesa l’assassino che, pensandosi scoperto, imbraccia un fucile ed esplode cinque colpi all’indirizzo delle vittime. Tre hanno raggiunto Marco Ravaglia, due invece hanno colpito Valerio Verri freddandolo all’istante.

Igor ‘il russo’ è quindi risalito sul Fiorino, non prima di impadronirsi della pistola dell’agente ferito, dandosi alla fuga e abbandonando il veicolo dopo essere stato intercettato dai carabinieri in via Spina a Molinella, non distante dall’oasi di Marmorta. All’interno del Fiorino sono stati ritrovati una bicicletta e un giubbotto che si pensa possano essere di Igor Vaclavic. Su entrambi sono stati fatti, così come sul mezzo, i rilievi da parte del Ris.

Le indagini sull’omicidio nel Mezzano sono affidate al pm Ciro Alberto Savino, che ha raccolto tutti i dati sui rilievi effettuati fino ad ora.

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